Trappola ad ascidio


Il genere di piante carnivore che adottano un sistema di cattura ad ascidio sono la Heliamphora, la Sarracenia, la Darlingtonia, la Nepenthes e il Cephalotus.
Questi tipi di trappole si sono evolute modificando le foglie che hanno subito un arrotolamento con una sorta di saldatura fra i margini e prendono il nome di ascidio.
Le pareti interne degli ascidi sono ricoperte da uno strato più o meno ceroso, che rende difficoltosa e scivolosa la fuga degli insetti catturati.
Gli insetti che vengono spesso attratti dal nettare secreto dal peristoma e dalla brillante colorazione ascidi grazie alla colorazione antocianina, i pigmenti vegetali idrosolubili presenti nei fiori.

La Helianphora

La trappola ad ascidio più semplice è quella adottata dal genere Heliamphora pianta originaria degli altopiani dei Tepui (Venezuela) dove le precipitazione sono molto intense e a causa di ciò, devono assicurarsi che il loro ascidio non venga riempito completamente dall'acqua piovana.
Problema risolto mediante una piccola fessura tra i margini dell'ascidio, attraverso la quale l'acqua in eccesso viene drenata e portata all'esterno della trappola.
Ulteriori dettagli sul funzionamento della trappola, sono ampiamente descritti nella sezione "L'Heliamphora" - La morfologia".

La Sarracenia


Il genere Sarracenia ha baipassato il problema dell'eccessivo riempimento dell'ascidio mediante la presenza di un opercolo, una sorta di cappello che copre l'apertura dell'ascidio che evita alla pioggia di accumularsi sul fondo dell'ascidio.
La Sarracenia flava adotta un curioso stratagemma per rendere più efficace la sua trappola
Il nettare che produce, è corretto con la coniina, un alcaloide altamente tossico presente nella cicuta, questo incrementa inevitabilmente l'efficienza della trappola intossicando la preda.
Ulteriori dettagli sul funzionamento della trappola, sono ampiamente descritti nella sezione "La Sarracenia - La trappola".

La Darlingtonia

Nel genere Darlingtonia, a differenza della Sarracenia, l'opercolo è un rigonfiamento che occlude in parte l'apertura dell'ascidio.
L'intero opercolo, è cosparso da areole che, prive di clorofilla, permettono alla luce esterna di Illuminare l'interno del l'ascidio, questo rassicura gli insetti ad introdursi nell'ascidio attirati dai profumi emessi da particolari ghiandole.
Ulteriori dettagli sul funzionamento della trappola, sono ampiamente descritti nella sezione "La Darlingtonia" - La trappola".


La Nepenthes

Le Nepenthes sviluppano ascidi sostenuti da un viticcio che si sviluppa come un'estensione della nervatura principale della foglia.
La maggior parte delle Nepenthes catturano piccoli insetti, anche se le più grandi come ad esempio la Nepenthes rajah sviluppano ascidi molto grandi in grado di catturare addirittura piccoli mammiferi e rettili.
Per evitare catture di prede non gradite, la Nepenthes bicalcarata ha escogitato un particolare stratagemma, due spine acuminate alla base dell'opercolo ricurve verso l'entrata dell'ascidio che scoraggiano grosse prede.
Ulteriori dettagli sul funzionamento della trappola, sono ampiamente descritti nella sezione "La Nepenthes - Funzionamento della trappola".

Il Cephalotus

Gli ascidi prodotti dal Cephalotus follicularis sono simili a piccoli sacchi adagiati sul terreno, e sono caratterizzati da dimensioni molto ridotte rispetto a quelle degli ascidi prodotti dai generi visti fino ad ora.
La loro lunghezza varia infatti da pochi millimetri fino a 4-5 centimetri.
Il peristoma che circonda il bordo della trappola, è particolarmente pronunciato, ed è provvisto di sporgenze spinose rivolte verso l'interno che rendono difficoltosa la fuga degli insetti catturati
Ulteriori dettagli sul funzionamento della trappola, sono ampiamente descritti nella sezione "Il Cephalotus" - La trappola".